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2024-10-12 18:25

L’Ispra presenta l’Inventario delle emissioni dei gas ad effetto serra

QUEL CHE C’È DA SAPERE

In coincidenza con la Cop21 di Parigi, l’Ispra ha presentato l’Inventario delle emissioni dei gas ad effetto serra, da cui risulta che nel 2013, in Italia, le emissioni totali, espresse in CO2 equivalente, sono diminuite del 6.7% rispetto all’anno precedente e del 16.1% rispetto all’anno base (1990). I dati preliminari relativi al 2014 mostrano un’ulteriore flessione rispetto al 2013, con un livello totale pari a 417 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, rispetto alle 521 del 1990.

Entrando nel dettaglio dei singoli gas a effetto serra, l’Ispra osserva che la variazione è stata ottenuta principalmente grazie alla riduzione delle emissioni di CO2, che contribuiscono per l’82% del totale e risultano, nel 2013, inferiori del 17.4% rispetto al 1990. La riduzione, riscontrata in particolare dal 2008, è conseguenza sia della riduzione dei consumi energetici e delle produzioni industriali a causa della crisi economica e della delocalizzazione di alcuni settori produttivi, sia della crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e di un incremento dell’efficienza energetica. Le emissioni di metano (CH4) e di protossido di azoto (N2O) sono rispettivamente pari a circa il 10.1% e 4.4% del totale e sono in calo sia per il metano (-18.3%) che per il protossido di azoto (-29.6%). Gli altri gas serra, gas fluorurati quali idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC), trifluoruro di azoto (NF3) e esafluoruro di zolfo (SF6), hanno un peso complessivo sul totale delle emissioni che varia tra lo 0.01% e il 2.6%; le emissioni degli HFC evidenziano una forte crescita, mentre le emissioni di PFC decrescono e quelle di NF3 e SF6 mostrano un minore incremento.

Per quanto riguarda l’andamento delle emissioni dei vari settori tra il 1990 e il 2013, i dati sono i seguenti:

  • Trasporti + 0.2%.;
  • Industrie energetiche - 21.9%;
  • Residenziale e servizi + 9.4%;
  • Industria manifatturiera - 42.0%;
  • Processi industriali - 24.1%;
  • Agricoltura - 14.9%;
  • Gestione e trattamento dei rifiuti - 20.5%.