QUEL CHE C’È DA SAPERE
Il 20 ottobre, la Conferenza Unificata Stato-Regioni ha rinviato l’espressione del parere sul decreto ministeriale per la promozione delle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico, predisposto dal ministero dello Sviluppo economico, sul quale sta facendo forti pressioni il Comitato Energia Biomasse EBS, che raggruppa 17 produttori di sola energia elettrica da biomassa, affinché non venga ridotto il valore dei Certificati Verdi riconosciuti alla produzione di elettricità da biomassa legnosa, che dal 2016 passerebbero dall’attuale valore unitario di 124 euro a circa 80 euro, con una riduzione di circa il 30%.
Sul fronte opposto si schiera Fiper (Federazione italiana produttori di energia rinnovabile), che dice basta a incentivi spropositati e a senso unico a favore dei produttori di sola energia elettrica prodotta da biomasse solide, senza recupero di calore, e che sinora hanno penalizzato i produttori di energia termica da fonte rinnovabile e in particolare i gestori di teleriscaldamento a biomassa legnosa.
Fiper spiega che dall’entrata in vigore della legge di stabilità 2008, che ha riconosciuto i Certificati Verdi e un coefficiente moltiplicativo k=1,8 per la sola produzione di energia elettrica da biomasse legnose, si è verificata nel mercato di approvvigionamento della biomassa una concorrenza “sleale” tra i diversi utilizzatori della stessa (produzione di elettricità e di calore), con l’effetto di far “lievitare” il prezzo della biomassa legnosa, creando vere e proprie rendite di posizione a favore delle centrali incentivate. A tal punto che FIPER nel 2013 si era rivolta all’Antitrust, che ha riconosciuto tale disparità di trattamento legata al riconoscimento degli incentivi tra i diversi utilizzatori e ha inviato al governo una segnalazione, invitandolo ad intervenire affinché venisse corretta la distorsione della concorrenza nel mercato delle biomasse legnose. Tale segnalazione è rimasta sinora disattesa.
Secondo un recente studio di Fiper su un campione di cinque aziende produttrici di sola energia elettrica da biomassa, gli incentivi per certi impianti arrivano al 100% del valore della produzione e in alcuni casi anche oltre il 200%. “Non sono più incentivi ma assistenzialismo di Stato”, afferma il presidente di Fiper, Walter Righini.
Fiper sottolinea che i produttori di energia termica da fonte rinnovabile, in particolare i gestori di teleriscaldamento a biomassa legnosa, sono da tempo in attesa sia dell’attivazione del previsto fondo di efficienza energetica, che include anche il fondo di garanzia per l’ampliamento delle reti di teleriscaldamento, sia del nuovo conto termico. Al momento, gli incentivi riconosciuti agli impianti di teleriscaldamento a biomassa sono i titoli di efficienza energetica, che però una proposta di revisione del ministero dello Sviluppo economico vorrebbe eliminare.