QUEL CHE C'È DA SAPERE
Ad agosto, in vista della scadenza di gennaio 2026 per l’adeguamento alla normativa sul monitoraggio dei PFAS nelle acque potabili, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la Comunicazione della Commissione C/2024/4910 contenente “Linee guida tecniche sui metodi d’analisi per il monitoraggio delle sostanze per- e polifluoro alchiliche (PFAS) nelle acque destinate al consumo umano”.
L’obiettivo di queste linee guida, si legge nel documento, è quello di accelerare il monitoraggio dei PFAS con criteri omogenei nell’ambito dell’Unione Europea, sulla base della disciplina stabilita dalla Direttiva 2020/2184, recepita in Italia con il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18. Con la Direttiva sono stati introdotti due parametri per i PFAS: uno totale, il cui valore limite è di 0,50 µg/l, e un parametro “somma di PFAS” comprendente un numero definito di molecole particolarmente preoccupanti, il cui valore limite è di 0,10 µg/l.
La Comunicazione della Commissione, riprendendo le definizioni dei due parametri succitati e le regole tecniche a loro associate, fornisce indicazioni sui metodi analitici che dovrebbero essere utilizzati per quantificarli.
Gli Stati membri avranno tempo fino al 12 gennaio 2026 per l’adeguamento alla normativa sul monitoraggio dei PFAS e dalla stessa data sarà obbligo per i gestori idropotabili e le Autorità ambientali il rispetto dei limiti imposti dalla Direttiva.