Oggi:

2024-10-04 22:58

Tante Pale, Ma Dove? La Sfida della Mappatura

INVASIONE EOLICA

di: 
Matteo Onori

Nel vuoto informativo che caratterizza questa fase di assalto di impianti eolici e fotovoltaici a terra al territorio naturale italiano, gli Amici della Terra lavorano ad un WebGIS per la mappatura delle turbine eoliche in progetto ed esistenti, un'iniziativa cruciale per offrire trasparenza e supporto alla pianificazione energetica in Italia. Già ora, una parziale realizzazione del progetto tramite MyMaps sta raccogliendo decine di migliaia di visualizzazioni.

In Copertina: immagine generata con Copilot.


Negli ultimi anni, il dibattito sullo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, ha assunto una dimensione centrale nel panorama politico e ambientale italiano. Gli Amici della Terra hanno da tempo sottolineato l’importanza di un approccio ragionato verso le rinnovabili, opponendosi con fermezza alla proliferazione selvaggia di impianti eolici, e rimarcando la gravità di una pianificazione territoriale carente, che non tiene conto dell’importanza e del valore del paesaggio e della biodiversità [1].

Tuttavia, nonostante un’attenzione sempre crescente, è evidente la mancanza, in Italia, di uno strumento efficace di mappatura delle pale eoliche, indispensabile per comprendere la portata e l’impatto di tali progetti sul nostro territorio. La creazione di un WebGIS dedicato è divenuta pertanto una priorità per garantire trasparenza e informazione. Ogni discussione seria sul futuro energetico del Paese richiede un quadro chiaro dello stato attuale delle installazioni eoliche, dei progetti in approvazione e delle aree coinvolte. È cruciale, sia per chi sostiene lo sviluppo delle rinnovabili sia per chi lo critica, avere un accesso completo e aggiornato ai dati territoriali per valutare gli effetti delle scelte politiche e ambientali.

Un servizio di mappatura delle Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali (VAS, VIA e AIA) sarebbe in teoria già predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), ma risulta inaccessibile da tempo per presunti problemi legati alla sicurezza informatica, impedendo così la consultazione di informazioni vitali per un corretto monitoraggio e una pianificazione consapevole [2]. Informazioni che peraltro dovrebbero riguardare non solo gli impianti eolici, ma tutta una serie di altre tipologie di progetti, tra cui rientrano, ad esempio, i progetti fotovoltaici, le strutture di rete elettrica e di stoccaggio dell’energia.

Per capire la vastità del problema, e di conseguenza anche la necessità di uno strumento che raccolga il più possibile le informazioni con il fine di renderle liberamente e facilmente fruibili, è utile ricordare che al 30 giugno 2024 risultano attive oltre 2000 richieste di connessione per impianti eolici, per un totale di 191 GW di potenza [3]. Un valore che oggi supera già di sette volte l’obiettivo di 28,1 GW fissato per il 2030 dal nuovo Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), inviato dall'Italia alla Commissione europea lo scorso giugno [4].

Un altro aspetto da non sottovalutare è che non sono solamente i cittadini e le amministrazioni a non avere un quadro chiaro del numero e della localizzazione delle pale eoliche, ma spesso anche le società stesse che propongono i progetti. Non sono rari, infatti, i casi di nuovi progetti presentati che ricadono in aree non idonee, in prossimità di impianti già esistenti o in progetto che stanno concludendo l’iter amministrativo per la loro approvazione. Questo caos è il risultato di una corsa indiscriminata e insostenibile verso le rinnovabili, guidata dalla volontà delle società proponenti di assicurarsi per prime le aree più ventose e quindi più redditizie. Un far west alimentato dalla concentrazione spaziale dei progetti: oltre il 90% della potenza eolica attualmente in funzione (11,6 GW di 12,7 GW) e l’85% di quella in approvazione (162 GW di 191 GW)
 è concentrato nelle sole regioni Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Campania e Calabria [3].

Tuttavia, avere accesso alla posizione delle pale è solo l’ultimo dei problemi. Il primo ostacolo è individuare i progetti (e relativa documentazione) già presentati e quelli che, di volta in volta, vengono depositati quasi quotidianamente. A gran parte di essi, ovvero quelli che secondo l'Allegato IV del Dlgs 152/2006, essendo superiori a 30 MW di potenza, sono soggetti a VIA statale, si ha accesso tramite il sito del MASE [2]. Gli impianti inferiori a 30 MW, rientrando nella competenza regionale, devono essere ricercati sui vari portali regionali. Anche a causa di questa eterogeneità e molteplicità delle fonti di informazione, seguire l'iter amministrativo di migliaia di progetti risulta assai complicato. Eppure, sarebbe fondamentale avere un quadro chiaro e costantemente aggiornato del loro stato di avanzamento, e non solo per sapere dove saranno localizzate le pale, ma anche per conoscere i termini entro cui è possibile presentare le osservazioni. Questo processo, già di per sé complicato per l’elevato numero di progetti da monitorare, è reso ancora più difficile dalle continue modifiche e revisioni apportate alla documentazione tecnica durante l'iter di approvazione. A ciò si aggiunge, infine, la difficoltà nel reperimento e nel trattamento dei dati sulle pale: la loro posizione viene fornita in ogni progetto in documenti differenti, spesso in formati errati e con sistemi di riferimento non corretti, cosa che comporta un lavoro manuale dispendioso e non sempre automatizzabile di ricerca, sistematizzazione e correzione del dato.

Alla necessità di monitorare i parchi eolici in progetto si aggiunge quella di mappare gli impianti in funzione. A tale scopo, un prezioso strumento già esiste ed è liberamente consultabile. RSE rende infatti disponibili dati sul vento e sulla posizione delle pale tramite l'atlante eolico Aeolian, che ha il solo limite (sic!) di essere aggiornato al 2019. Questo significa che non include le numerose pale installate negli ultimi cinque anni e quelle poche dismesse [5].

Da questo insieme di problematiche è nata l'iniziativa degli Amici della Terra di realizzare una piattaforma che raccolga contemporaneamente impianti eolici in progetto ed esistenti, a differenza di quanto avverrebbe nel WebGIS del MASE, che risulta inaccessibile, o di quanto avviene nell’atlante eolico di RSE, che raccoglie solamente le pale esistenti fino al 2019.

Questo lavoro è iniziato da pochi mesi, con l’obiettivo iniziale di soddisfare esigenze locali specifiche: fornire informazioni dettagliate alle comunità e alle amministrazioni della Tuscia riguardo ai numerosi progetti per l’installazione di pale eoliche al confine tra Lazio e Toscana. In un primo momento, a causa delle dimensioni contenute dell'iniziativa, per la pubblicazione dei dati è stato scelto di utilizzare MyMaps, uno strumento gratuito e versatile per la creazione e condivisione di informazioni geografiche [6]. Grazie alla capacità delle mappe di fornire informazioni chiare, immediate e ad effetto, il progetto ha rapidamente guadagnato l’attenzione di stakeholders e amministrazioni di altre Regioni, raccogliendo decine di migliaia di visualizzazioni, e venendo utilizzato in numerosi eventi ed incontri pubblici, come in occasione degli Stati Generali contro eolico e fotovoltaico a terra [7].

Con l'espansione dell'iniziativa, è emersa la necessità di passare a un sistema più strutturato e professionale, che possa gestire in modo più efficace l'enorme quantità di dati raccolti e sistematizzati negli ultimi mesi. È per questo motivo che gli Amici della Terra stanno già lavorando alla realizzazione di un WebGIS, una piattaforma interattiva online dove le pale eoliche esistenti e in progetto a livello nazionale saranno consultabili. Questa piattaforma, tra le altre cose, offrirà funzionalità avanzate, tra cui la possibilità di filtrare i dati in base alle caratteristiche tecniche delle pale, alla loro ubicazione (onshore o offshore) e allo stato di avanzamento dell'iter di approvazione. Questo strumento sarà fondamentale per consentire ai portatori di interesse di monitorare l’avanzamento dei progetti e di presentare osservazioni in modo informato e tempestivo [8].

In conclusione, la proliferazione degli impianti eolici in Italia richiede un sistema di monitoraggio e mappatura all'altezza delle sfide che il settore delle energie rinnovabili presenta. La mancanza di dati aggiornati e accessibili, unita alla difficoltà di tracciare lo stato di avanzamento dei progetti e delle relative autorizzazioni, ha reso evidente l'urgenza di uno strumento integrato come il WebGIS che gli Amici della Terra stanno in questo momento sviluppando. In questa direzione, ci auguriamo che le istituzioni locali e nazionali riconoscano l’importanza di una mappatura completa e aggiornata e offrano il loro supporto per il completamento e la gestione di questa piattaforma. Un impegno congiunto potrebbe non solo migliorare la trasparenza e l'efficienza nella pianificazione energetica, ma anche garantire che l’espansione possibile delle energie rinnovabili avvenga in modo sostenibile e nel rispetto del paesaggio.

 

NOTE

[1] Amici della Terra

[2] MASE

[3] Terna

[4] https://www.mase.gov.it/sites/default/files/PNIEC_2024_revfin_01072024.pdf

[5] https://atlanteeolico.rse-web.it/

[6] MyMaps
Su richiesta è anche disponibile la carta dell’intervisibilità cumulativa, in cui è possibile conoscere, punto per punto, il numero di pale eoliche potenzialmente visibili da un osservatore qualora venissero approvati tutti i progetti presentati.

[7] https://www.italianostra.org/news-nazionali/gli-stati-generali-contro-le...

[8] Uno strumento di questo tipo è stato giù sviluppato, per i progetti eolici in VIA nella sola Sardegna dall'ingegnere Giuliano Urgeghe

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