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2024-09-20 22:41

L’accordo Consiglio-Parlamento sul Net Zero Industry Act

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 6 febbraio il Consiglio e il Parlamento europei hanno raggiunto un accordo sulla proposta di regolamento che istituisce un quadro di misure per rafforzare la produzione di tecnologie a zero emissioni nette, il cosidetto “Regolamento sull'industria a zero emissioni nette” (“Net Zero Industry Act”), previsto dal Green Deal.

Il provvedimento, proposto dalla Commissione nel marzo 2023, mira a promuovere la diffusione industriale delle tecnologie a zero emissioni nette necessarie per conseguire gli obiettivi climatici dell'UE semplificando le procedure di rilascio delle autorizzazioni e sostenendo progetti strategici.

I progressi verso il conseguimento degli obiettivi del regolamento sull'industria a zero emissioni nette, spiega una nota del Consiglio, saranno misurati sulla base di due parametri: il raggiungimento del 40% della produzione richiesta per soddisfare il fabbisogno dell'UE in termini di prodotti tecnologici strategici e la loro evoluzione rispetto alla produzione mondiale, in particolare pannelli solari fotovoltaici, turbine eoliche, batterie e pompe di calore. Inoltre, la proposta fissa un obiettivo specifico per la cattura e lo stoccaggio del carbonio, con una capacità di iniezione annua di almeno 50 milioni di tonnellate da raggiungere entro il 2030.

L'accordo provvisorio, si legge ancora nella nota, sostiene i principali obiettivi del regolamento proposti dalla Commissione, introducendo nel contempo vari miglioramenti, quali la razionalizzazione delle norme relative alle procedure di autorizzazione alla realizzazione, la creazione di distretti industriali a zero emissioni nette e una maggiore chiarezza sui criteri per gli appalti pubblici e le aste. Tra le modifiche introdotte da Parlamento e Consiglio europei ci sono la semplificazione delle procedure autorizzative, la creazione di distretti industriali di accelerazione per le tecnologie a zero emissioni nette (“net-zero industrial valleys”) e una maggiore trasparenza e chiarezza sugli incentivi pubblici.

L'accordo provvisorio dovrà ora essere approvato e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.