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2025-02-19 09:21

Al Pniec 2023 Serve un Approccio di Neutralità Tecnologica

XV CONFERENZA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

di: 
Agnese Cecchini

La necessità, nelle politiche di transizione energetica, di un approccio ispirato al principio di neutralità tecnologica ha fatto da sfondo alle sessioni tematiche della XV Conferenza per l’efficienza energetica. Il tema è emerso sia nel contenuto degli interventi che per la varietà delle proposte da parte di 15 rappresentanti di enti esperti e istituzioni, 12 associazioni d’impresa e 13 imprese. L’Astrolabio si propone di approfondire i punti di vista emersi nel corso dei lavori. Nel frattempo, invita i lettori a consultare i materiali e le registrazioni video della Conferenza nella pagina dedicata del sito degli Amici della Terra.

Neutralità tecnologica e rifiuto di pregiudizi ideologici. Esaminare la realtà dei dati in ogni situazione specifica e nelle prospettive strategiche e scegliere consapevolmente le tecnologie disponibili più idonee a raggiungere l’obiettivo prefissato. Su questa base hanno preso il via le tre sessioni dedicate ai focus efficienza: nell’industria, nei trasporti, e nella riqualificazione edilizia.

L’indice ODEX, sviluppato nell'ambito del progetto europeo ODYSEE-MURE per misurare il progresso dell'efficienza energetica nei principali settori e per l'intera economia, evidenzia come, in Italia, il miglioramento di efficienza energetica, in termini complessivi, stia via via rallentando. L’industria è quella che continua a migliorare velocemente, meno veloci i trasporti. Più lento il residenziale e ancora di più il settore dei servizi.

Nonostante questo rallentamento, l’indice ODEX consente di stimare l’impatto dei miglioramenti di efficienza energetica sul livello dei consumi.  Questa stima è stata fatta dall’IEECP (Institute for European Energy and Climate Policy) e mostra come i consumi si siano ridotti in maniera importante grazie agli investimenti in efficienza energetica. Si tratta di una riduzione di 16 Mtep sui consumi finali in Italia, dal 2008 al 2021, un risultato di quattro volte maggiore rispetto alla produzione di energia da rinnovabili elettriche intermittenti. Il vantaggio è ancora più evidente se lo valutiamo in rapporto all’investimento in termini di incentivi di cui godono queste fonti energetiche. Mentre in efficienza, si è spesso investito per competitività piuttosto che per incentivi effettivamente disponibili. Un rapporto costi benefici che ci si augura sia preso in considerazione nel corso dell’elaborazione del nuovo Pniec, sottolinea Tommaso Franci degli Amici della Terra, introducendo la III sessione della Conferenza.

Ci sono degli obiettivi che nessuno vuole mettere in dubbio ma la difficoltà è capire e adeguare le tempistiche a quelle che sono le condizioni della nazione sotto tanti punti di vista”, sottolinea Ilaria Bertini, Direttore del Dipartimento Unità per l'Efficienza Energetica (DUEE) ENEA. “Bisogna avere flessibilità nella modernità. Sapendo cogliere gli spunti della innovazione che la tecnologia ci mette a disposizione”.

In questo contesto, l’industria è pronta con soluzioni e tecnologie ma chiede una maggiore chiarezza in termini di indirizzo politico. Regole certe e durature sono la chiave del successo.

Nel 2023, il costo dell’energia si è andato riducendo. Tuttavia, è rimasto un dato di riduzione dei consumi di energia primaria notevole, soprattutto se paragonato al 2022. Si tratta di circa il 3%. “Un risparmio che è dovuto sia alla mitezza del clima sia alla riduzione della domanda che è ricaduta sui combustibili solidi e le fonti fossili, soprattutto sul gas.” spiega Giovanni Puglisi responsabile divisione sistemi progetti e servizi per l’efficienza energetica ENEA. “Tra i settori finali, nel civile ci sono stati i maggiori risparmi, seguito dall’ industria, mentre il comparto trasporti non ha visto scemare la domanda”.

Rispetto al settore residenziale, Puglisi sottolinea come: “Il settore civile ha una percentuale di consumi che si attesta intorno al 40%. Questo significa che, in questo caso,  le nostre abitudini sono cambiate e hanno inciso sulla richiesta di consumi finali”.

“Le emissioni dei gas serra nel residenziale, in Italia, non avevano un trend significatico di riduzione fino a qualche anno fa” rimarca Franci, ma qui si gioca molto degli obiettivi di transizione energetica. Nel residenziale, il gas rappresenta più del 50% della componente del mix energetico. Per questo, l’obiettivo strategico di elettrificazione dei consumi va calibrato con attenzione nel prossimo Pniec.

“E’ importante realizzare una fotografia quanto più precisa del comparto immobiliare” rimarca Bertini. “Sappiamo che le tecnologie non sono un problema ma quello che diventa fondamentale ora è il fattore umano. Perché è dalle scelte del cittadino che dipende molto del successo degli obiettivi della transizione” rimarcando il ruolo di formazione e informazione per sostenere le scelte per effettuare investimenti in efficienza. Questo perché, rispetto alle fonti rinnovabili che “si possono in qualche modo standardizzare”,  nell’intervento di riqualificazione in un edificio “devi andare a considerare molti più aspetti peculiari e caratteristici”. E aggiunge: “serve investire anche nella formazione di professionisti e maestranze per un mercato che, se si dovesse espandere come dovrebbe, potrebbe rivelarsi non abbastanza ricettivo. Si tratta di un’opportunità di nuovi posti di lavoro” conclude Bertini.

“Il conto termico è sicuramente uno strumento consolidato per avvicinare i cittadini alla sfida della riqualificazione energetica” sottolinea Cristina Vajani responsabile funzione conto termico per il GSE “ma va aggiornato”.

Anche il settore dei trasporti ha un impatto importante in termini di consumi. Dalle analisi degli Amici della Terra, emerge come il trend di riduzione si sia interrotto e si sia tornati indietro ai dati del 2012. Inoltre, vediamo come la quasi totalità della domanda del settore sia attribuibile al trasporto stradale con il 93,3% del totale dei consumi finali.

“Davanti a questo scenario non possiamo ignorare l'apporto che altre tecnologie come il GNL, Gas naturale (GNC) e il GPL possono dare al settore trasporti” sottolinea Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra introducendo la II sessione della Conferenza. “Con una promozione delle fonti rinnovabili come Biometano, bioGNL, BioGPL e dei biocombustibili liquidi, nel rispetto degli standard di sostenibilità e dell’economia circolare, sarà possibile un percorso della transizione”. In questo scenario la filiera del GNL può intervenire nel trasporto stradale pesante e in quello marittimo, mentre la diffusione del gas naturale (GNC) e del GPL offre una soluzione nel trasporto leggero.

“Questo è l’approccio alla neutralità tecnologica che auspichiamo, che permette di attenuare il costo sociale della transizione e di arginare le criticità legate all’uso delle materie prime per la produzione di auto elettriche, argomento molto caro agli Amici della Terra”, conclude Tommasi.