QUEL CHE C'È DA SAPERE
L’8 novembre la European Environment Agency (EEA, Agenzia Europea per l’Ambiente) ha pubblicato il rapporto “The European biomass puzzle – Challenges, opportunities and trade-offs around biomass production and use in the EU” (Il rompicapo europeo della biomassa: sfide, opportunità e compromessi relativi alla produzione e all’utilizzo della biomassa nell’UE) che esamina, attraverso l’analisi dei dati raccolti dal 2000 al 2020, come la biomassa possa essere d’aiuto per raggiungere gli obiettivi ambientali e come i cambiamenti climatici possano influenzare la produzione di biomassa nei settori agricolo e forestale.
Nel rapporto si sottolinea l’urgenza di prendere decisioni sulla gestione della biomassa che, secondo l’EEA, è cruciale per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici al 2030 e al 2050 in campi come la sicurezza alimentare ed energetica, la conservazione della natura, la riduzione dell'inquinamento, la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico. Viene però individuato un problema: mentre gli obiettivi politici dell’UE hanno richieste concorrenti di biomassa, la ricerca scientifica indica che non sarà disponibile abbastanza biomassa europea (la cui offerta rimane limitata dalla superficie terrestre, dalla crescita della vegetazione, dai cambiamenti climatici e dal commercio globale) per svolgere tutti questi ruoli.
Tra i dati riportati nel Rapporto si legge che nel 2017 nell’UE sono stati utilizzate 1,2 miliardi di tonnellate di biomassa sotto forma di sostanza secca. Di queste, il 50% è stato utilizzato per alimenti, mangimi e lettiere per il bestiame, il 22% per la bioenergia e il 28% per i materiali. In particolare, l’utilizzo della biomassa nel settore della bioenergia è cresciuto, grazie agli incentivi politici, dal 2005 al 2021 arrivando a rappresentare il 56% dell’energia rinnovabile consumata nell’UE. Sebbene sia considerata neutra dal punto di vista carbonico, dato che piante ed alberi possono ricrescere e sequestrare CO2 dall’atmosfera, la sua produzione può avere impatti negativi su biodiversità e condizioni degli ecosistemi, pertanto, il suo utilizzo deve essere bilanciato con le esigenze di conservazione e di rigenerazione degli ecosistemi.
La politica dell’UE ha, sostiene l’EEA, un ruolo fondamentale da svolgere nel modo in cui la biomassa è gestita ed utilizzata e deve trovare un equilibrio tra il suo utilizzo per raggiungere gli obiettivi europei definiti dal Green Deal e il mantenimento degli ecosistemi.