QUEL CHE C'È DA SAPERE
Lunedì 20 marzo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l'organismo scientifico delle Nazioni Unite che studia il cambiamento climatico, ha concluso la pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6) con il rapporto di Sintesi (Synthesis Report – SYR) che integra i risultati dei tre gruppi di lavoro (Le basi fisico-scientifiche, 2021; Impatti, adattamento e vulnerabilità, 2022; Mitigazione dei cambiamenti climatici, 2022) e dei tre rapporti speciali (Riscaldamento Globale di 1.5, 2018; Climate Change and Land, 2019; Oceano e Criosfera in un clima che cambia, 2019).
“Questo Rapporto di sintesi sottolinea l'urgenza di intraprendere azioni più ambiziose”, si legge nella nota stampa rilasciata dall’IPCC in occasione della pubblicazione, “e dimostra che, se agiamo ora, possiamo ancora garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti”. “L'adozione di azioni corrette ora”, scrive ancora l’IPCC, “potrebbe portare a un cambiamento trasformativo essenziale per un mondo sostenibile ed equo”.
Secondo il rapporto, tutti i percorsi globali simulati che limitano il riscaldamento a 1,5°C (>50%) con un overshoot nullo o limitato, e quelli che limitano il riscaldamento a 2°C (>67%), implicano riduzioni delle emissioni di gas serra rapide e profonde e, nella maggior parte dei casi immediate, in tutti i settori in questo decennio. A tal fine, l’IPCC individua sette opzioni di riduzione delle emissioni di CO2 con costi inferiori ai 100 dollari la tonnellata, che possono consentire nel complesso a dimezzare le emissioni del 2030 rispetto a quelle del 2019. Tra di esse fotovoltaico ed eolico sono le due opzioni con il maggiore potenziale di riduzione e con il minore costo, seguite dalla riduzione delle emissioni di metano da carbone, petrolio e gas, produzione di elettricità da bioenergie, geotermia e idroelettrico, nucleare e CCS.
Altre opzioni, come la gestione dei terreni, del cibo e delle risorse idriche (ridurre la conversione degli ecosistemi naturali, sequestro CO2 in agricoltura, ripristino di ambienti naturali, diete più sostenibili, migliore gestione forestale, riduzione delle emissioni di metano e azoto in agricoltura, riduzione degli sprechi di cibo), hanno lo stesso potenziale delle prime sette ma costi maggiori, mentre, ad esempio, le opzioni relative a infrastrutture e città (efficienza degli edifici, efficienza dei veicoli, veicoli elettrici, illuminazione efficiente, trasporto pubblico e biciclette, biocarburanti, efficienza nell'aviazione e nella navigazione, riduzione dei consumi, rinnovabili integrate) hanno costi minori ma anche minori impatti.