QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il 29 marzo, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il DPCM sulle infrastrutture energetiche in Sardegna, già sottoscritto dai tre ministri competenti, Cingolani (MiTE), Giorgetti (MiSE) e Giovannini (MIT).
Il DPCM individua le opere necessarie per il phase out del carbone e per la decarbonizzazione dell'industria e delle altre attività produttive, che “costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti”.
Sul piano del sistema dell'elettricità, tra le opere individuate è prevista l'estensione della rete di trasmissione elettrica nazionale attraverso la realizzazione del cavo Sardegna-Sicilia che fa parte del Tyrrhenian Link, con una potenza programmata di 550 megawatt.
Per quanto riguarda la fornitura di gas metano, la rete nazionale sarà estesa alla Sardegna attraverso un collegamento virtuale che comprende un insieme di infrastrutture: due unità a Portovesme e a Porto Torres con capacità di stoccaggio adeguate a servire rispettivamente il bacino della Città metropolitana di Cagliari e quello della Città metropolitana di Sassari, un impianto di rigassificazione nell'area portuale di Oristano che servirà le zone limitrofe, il servizio di trasporto con navi spola da Panigaglia e Livorno per servire Portovesme, Porto Torres e Oristano.
Il DPCM prevede inoltre tre tratti di rete di trasporto interni alla Sardegna per collegare i due terminali Fsru (floating storage and rigasification units) e quello di Oristano “ai principali bacini di consumo del settore industriale e, eventualmente, alle aree che saranno interessate dalla realizzazione di centrali termoelettriche alimentate a gas”, nonché, se possibile in base all'analisi costi benefici, “alle reti di distribuzione realizzate o con cantiere avviato”.