QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il GSE comunica con una nota che è online, dal 21 marzo, il “Rapporto Energia da fonti rinnovabili in Italia" che fornisce il quadro statistico completo e ufficiale sulla diffusione delle fonti rinnovabili di energia (FER) in Italia. Nel 2020 le FER sono state impiegate in maniera diffusa sia nel settore elettrico (coprendo oltre il 38% dei consumi complessivi di energia elettrica), sia in quello termico (poco meno del 20%), sia infine nel settore trasporti (10,7%).
In particolare, nel settore elettrico, il Rapporto rileva che i 949.000 impianti in esercizio sul territorio nazionale, per una potenza installata di 56,6 GW (+2% rispetto al 2019), hanno generato circa 117 TWh di energia rinnovabile, pari al 41,7% della produzione lorda del Paese. Con il 41% della generazione elettrica da FER, la fonte idraulica si conferma come principale, mentre quella solare registra la crescita più rilevante: +5,3% rispetto alla produzione 2019. Nel settore termico, il 65% dei consumi termici da FER sono coperti dalla biomassa solida (utilizzata soprattutto nel settore domestico in forma di legna da ardere e pellet), seguita dalle pompe di calore (24%). Infine, per quanto riguarda i trasporti, nel 2020 sono stati immessi in consumo circa 1,5 milioni di tonnellate di biocarburanti, in gran parte costituiti da biodiesel.
Con il 2020 si chiude il primo decennio di monitoraggio statistico delle fonti rinnovabili introdotto dalla Direttiva 2009/28/CE (RED I). Inoltre, la Direttiva fissava per l’Italia un target al 2020 del 17% dei consumi energetici complessivi coperti da FER, che è stato superato già nel 2019 (18,2%) e il cui trend si conferma nel 2020 (20,4%). Su questa dinamica di crescita, specifica la nota del GSE, appaiono evidenti gli effetti dell'emergenza sanitaria da Covid-19: a fronte della sostanziale stabilità dei consumi di energia da FER (21,9 Mtep, in linea col dato 2019), infatti, sono notevolmente diminuiti i consumi energetici complessivi del Paese (da 120,3 a 107,6 Mtep: -10,6%) e in particolare quelli del settore dei trasporti, che hanno registrato una flessione del 23,5% e riduzioni ancora più rilevanti in specifici comparti caratterizzati da bassa incidenza delle FER (in particolare il trasporto aereo).