RISERVA DEL LAGO DI TARSIA
La preziosa attività delle Riserve del lago di Tarsia e della Foce del fiume Crati, in Calabria, contribuisce alla protezione di un gran numero di specie rare come documentato da uno specifico monitoraggio e, in queste settimane, ha consentito anche il soccorso di un individuo ferito, la cui presenza sul territorio delle riserve è inaspettata e particolarmente significativa.
È stato recuperato all’interno della Riserva naturale del Lago di Tarsia dal personale dell’Ente gestore un rarissimo esemplare ferito di Gufo di palude (Asio flammeus). L’animale, non in grado di volare, è stato prelevato e trasferito al CRAS – Centro Recupero Animali Selvatici di Rende (Cs), dove dalle prime valutazioni è stata riscontrata una frattura scomposta all’ala destra.
Il ritrovamento della specie assume particolare importanza, per l’interesse conservazionistico che riveste in quanto specie protetta in base alla legge 157/92 e alla Convenzione di Berna, oltre ad essere inserita nell’Allegato I della Direttiva Comunitaria “Uccelli”.
Ma il dato ancora più interessante è che per la prima volta viene accertata la sua presenza nella Riserva Lago di Tarsia. Infatti, il Gufo di palude non risultava presente nella Check-list della fauna vertebrata delle Riserve dove, soprattutto gli Uccelli, sono ben rappresentati con 145 specie accertate su 476 specie segnalate in Italia.
In Calabria, negli ultimi anni, per il Gufo di palude sono stati registrati pochi avvistamenti come svernante irregolare (Wirr) nell’area del Crotonese (Regione Calabria, dati Protocollo Monitoraggio della Rete Natura 2000 in Calabria – Specie Animali). In Italia risulta migratore regolare e svernante, è tornato a nidificare nel 2018 dopo circa 50 anni. Pur appartenendo all’ordine degli Strigiformi, non è strettamente notturno ma piuttosto crepuscolare e diurno.
Proprio in questi giorni, sono stati pubblicati in un report i risultati del progetto “Monitoraggio delle specie di fauna, di flora e degli habitat inclusi nelle Direttive Habitat (92/43/CE) e Uccelli (2009/147/CE) delle Zone Speciali di Conservazione Lago di Tarsia e Foce del fiume Crati”.
Il progetto è stato realizzato dall’Ente gestore delle Riserve Lago di Tarsia -Foce del Crati/Amici della Terra nell’ambito del POR Calabria FESR-FSE 2014-2020 messo in atto dalla Regione Calabria – Dipartimento Ambiente e Territorio, con la finalità di ottemperare a quanto previsto dalla Direttiva Comunitaria 92/43/CE, meglio nota come Direttiva “Habitat”, la quale obbliga gli Stati membri alla redazione di rapporti periodici sui dati provenienti dal monitoraggio dello stato di conservazione di tutte le specie e gli habitat di interesse comunitario. Un lavoro che la Regione Calabria ha svolto in stretto coordinamento con il Ministero dell’Ambiente e l’Ispra.
L’attività condotta dall’Ente gestore delle Riserve ha permesso di acquisire interessanti dati qualitativi e di effettuare una comparazione quantitativa delle specie di fauna e flora da monitorare come da Protocollo. Per gli habitat ha consentito di mappare la loro esatta localizzazione e d’individuarne di nuovi, presenti nel Protocollo di monitoraggio regionale ma non indicati precedentemente per le ZSC Lago di Tarsia e Foce del fiume Crati.
Straordinari i dati ottenuti per le specie e per gli habitat considerati di interesse comunitario sulla base della normativa europea. Nelle due ZSC Lago di Tarsia e Foce del fiume Crati è stata accertata la presenza del 51,51% dei Mammiferi, del 45,94% degli Uccelli, del 55,56% degli Anfibi e del 66,67% dei Rettili di interesse comunitario inseriti nel Protocollo di monitoraggio della Rete Natura 2000 calabrese, con molte specie le cui popolazioni a livello nazionale sono stimate in poche unità e valutate come minacciate ed in pericolo di estinzione.
Anche per gli habitat il lavoro ha consentito di mappare 22 habitat di interesse comunitario di cui 4 prioritari. Nel complesso nella zona costiera inclusa nella ZSC “Foce del fiume Crati” sono stati rinvenuti 6 diversi habitat dunali, corrispondenti al 54,5% di tutti quelli presenti in Italia e al 75% di quelli individuati nei Siti Natura 2000 di tutta la Calabria.
Il lavoro, coordinato dalla Regione Calabria – Settore Parchi ed Aree Naturali Protette, è stato trasmesso all’Ispra per la validazione dei risultati e al Ministero dell’Ambiente per la trasmissione alla Commissione Europea – Direzione Generale Ambiente, i cui dati sono già disponibili nella banca dati e consultabili sul portale www.natura2000.eea.europa.eu.
L’attività realizzata conferma l’importanza ecologica delle due ZSC e il ruolo che rivestono per la tutela della biodiversità regionale.