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2024-03-19 09:08

Niente Fughe, Siamo Europei

EMISSIONI DIRETTE DI METANO

di: 
Poppy Kalesi*

Con la transizione energetica, il ruolo del gas diventa importante in tutto il mondo. È opportuno che l’Europa si doti delle misure necessarie a ridurre il più possibile le emissioni dovute ai rilasci di metano anche considerando che il loro impatto sul riscaldamento globale è molto alto, benché limitato nel tempo. L’associazione ambientalista internazionale EDF-Environmental Defense Fund promuove un satellite per individuare i rilasci di metano in tutto il mondo e conduce una campagna per ridurre quelli dell’industria energetica.

Nel 2017, i consumi europei di gas sono stati pari al 47% dei volumi scambiati a livello globale. Questo rende l’UE il più grande mercato al mondo di gas importato. Ferma restando l’ambizione di raggiungere il target di 1.5° C a impatto zero, la Commissione UE si aspetta comunque che il gas continui a far parte del sistema energetico europeo fino al 2050, seppur con un ruolo gradualmente marginale.

Di conseguenza, finché il gas rientrerà nel sistema della transizione energetica europea, le strategie UE dovranno contemplare un’ampia gamma di opzioni in grado di affrontare il problema delle emissioni di metano associate alla produzione e all'utilizzo di gas, e garantire al contempo che le importazioni soddisfino gli standard dell'Unione.

Nell’arco dei primi vent’anni dal suo rilascio, il metano ha un potenziale di riscaldamento circa 84-87 volte superiore rispetto a quello dell’anidride carbonica. In questo senso, è il metano che detta la velocità di riscaldamento del pianeta. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), la riduzione del metano in atmosfera è complementare a quella della CO2, che è invece causa principale di riscaldamento a lungo termine.

Ridurre le emissioni di metano dalla filiera Oil&Gas rappresenta dunque un modo efficace per l’Unione Europea di onorare le proprie ambizioni, proprio quando il problema è diventato tanto urgente.

Applicando un approccio regolatorio adeguato, l’Unione Europea ha la possibilità di influenzare i paesi terzi grazie all’Effetto Bruxelles, nella misura in cui questi paesi potrebbero decidere di ricalcare la legislazione europea per evitare alle proprie imprese gli oneri di dover seguire molteplici iter legislativi. L’imminente riforma dell’European Gas Framework 2020 rappresenta un’occasione unica per porre il clima al centro delle politiche energetiche e diplomatiche dell’Unione, dando un esempio virtuoso ad altri grossi importatori di gas come Cina, Giappone e Corea.

Perché è importante il metano da Oil&Gas

Il metano è responsabile per almeno il 25% del riscaldamento globale di cui siamo oggi testimoni. Il settore agricolo, quello dei rifiuti e l'industria Oil&Gas costituiscono le tre principali fonti antropogeniche di metano in atmosfera.

Fortunatamente, il metano dalla filiera Oil&Gas può essere gestito con soluzioni rapide ed economicamente accessibili al fine di ridurne le emissioni. Secondo l'International Energy Agenzia (IEA), grazie alle attuali tecnologie, l'industria petrolifera e quella del gas potrebbero ottenere riduzioni emissive pari al 75%, di cui fino a due terzi può essere raggiunto senza costi netti.

Perché è importante l’Europa

Essendo un grande consumatore di gas naturale, l'UE ha un ruolo chiave nel generare emissioni di metano da Oil&Gas a livello globale. Secondo il Methane Tracker della IEA, le emissioni di metano da Oil&Gas interne all’Unione rappresentano il 3,3% delle emissioni globali di metano da questo settore (Tabella 3).

C’è da dire inoltre che gli inventari nazionali sulle emissioni climalteranti sono molto imprecisi, e spesso mostrano una tendenza a ridurre le emissioni che dichiarano. Ad esempio, uno studio condotto dall’Environmental Defense Fund in collaborazione con altri istituti, e pubblicato sulla rivista Science, ha dimostrato che le industrie di Oil&Gas, da sole, emettono negli Stati Uniti 13 milioni di tonnellate metriche di metano all'anno, quasi il 60% in più rispetto alle stime governative.

Inoltre, i numeri ufficiali relativi alla produzione e all’uso di gas in Europa non prendono in considerazione l’impronta ambientale del metano sul gas importato in EU (Tabella 4). Se si considera questo, il contributo dell’Europa alle emissioni di metano da Oil&Gas a livello globale è quindi decisamente superiore.  Considerando inoltre che la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas è in crescita, la sua posizione dominante sul mercato globale può ragionevolmente agire da leva sui maggiori fornitori di energia.

 

L'UE può (e deve) adottare un forte approccio regolatorio per conformarsi alle migliori pratiche

Molte tra le più grandi major di Oil&Gas hanno sede in Europa. Le norme operative cui sono tenute ad attenersi nell’ambito del proprio mercato influenzano anche le pratiche internazionali attraverso le molteplici joint venture e partnership.

Grazie alla Oil&Gas Climate Initiative, numerose società europee si sono già impegnate a ridurre le emissioni di metano da Oil&Gas, dichiarando il proprio sostegno a politiche governative in linea con gli sforzi e l’interesse di far emergere standard globali attraverso i Methane Guiding Principles.

La leadership aziendale è un elemento importante, tanto più che la Commissione Europea sta valutando altri modi per ridurre le emissioni di metano da Oil&Gas. Sulla base dell'ampia esperienza che l’Environmental Defense Fund ha maturato in questo campo, e degli standard sul metano che abbiamo visto attuarsi in molti distretti giuridici internazionali, l'UE può e deve adottare un forte approccio regolatorio così da conformarsi alle migliori pratiche a livello globale.

La politica chiave dell’Environmental Defense Fund è di sollecitare la riforma del mercato del gas nell'UE

Occorre garantire che tutto il gas prodotto, importato e utilizzato nell'UE sia conforme a rigorosi requisiti di controllo sulle emissioni di metano.

L'UE dovrebbe mettere in chiaro ai produttori interni ed esterni all’Unione che ridurre l’intensità emissiva del metano upstream costituirà un requisito necessario per il gas che entra in Europa.

Al fine di garantire che tutto il gas prodotto, importato e utilizzato in UE sia conforme a rigorosi requisiti di controllo emissivo, alcune misure vincolanti potrebbero includere:

  • Stabilire un solido parametro europeo di riferimento, nonché un processo MRV (misurazione, rendicontazione, verifica), per affrontare il ciclo di vita delle emissioni del gas venduto in UE.
  • Obbligo di certificazione di tutto il gas, sia di importazione che interno.
  • Rivedere la direttiva sulla qualità del gas, in modo che l'impatto emissivo del metano sul clima sia trattato sullo stesso piano di salute e sicurezza.
  • Sviluppare strumenti comuni tra i regolatori/gestori europei e quelli dei paesi terzi, compresi benchmark per il metano e scambio interattivo di dati.
  • Creare una chiara definizione UE di "punto di entrata", in modo da rilevare e pubblicare le discrepanze volumetriche tra il gas che entra nel sistema (attraverso il "primo punto di entrata") e quello che esce.

In vista dell'imposizione di uno standard europeo di performance per il metano, l'UE potrebbe anche sviluppare incentivi che permettano agli shipper di beneficiare di una qualche forma di trattamento preferenziale all'interno dell'UE, posto che dimostrino di aver adottato misure adeguate per procurarsi il gas da produttori responsabili.

In effetti, esiste un precedente sui limiti di CO2 imposti alle centrali elettriche dagli Emission Performance Standard, che qualificano per meccanismi di capacità, e sul rispetto degli standard di sostenibilità per i biocarburanti.

 

Scienza e tecnologie per migliorare le misurazioni e il monitoraggio delle emissioni di metano.

La raccolta dati è fondamentale per capire i punti in cui si verificano le fughe di metano e perché. La certezza dei dati potrà condurre a una legislazione solida e praticabile.

Da questo punto di vista, le nuove tecnologie possono contribuire a determinare la gravità del problema e individuare i punti più a rischio da affrontare. Lo strumento TROPOMI e il satellite Sentinel5 sono già in orbita per monitorare le emissioni di metano a livello globale.

Fornendo dati affidabili e trasparenti su scala mondiale, MethaneSAT contribuirà inoltre a trasformare una grave minaccia climatica in un'opportunità climatica, offrendo la possibilità di quantificare e rilevare le fonti di rilascio di metano.

L'UE dovrebbe utilizzare la riforma del mercato gas per garantire quanto segue:

  • Adeguati finanziamenti per continuare le osservazioni a lungo termine sull'ozono e sul metano.
  • Misurazioni delle emissioni di metano da impianti Oil&Gas su scale diverse.
  • Sostegno ad approcci top-down per fornire informazioni preziose in termini di (i) valutazione dell'entità complessiva delle emissioni regionali, (ii) individuazione dei punti caldi di emissione e (iii) caratterizzazione delle distribuzioni territoriali delle emissioni.
  • Promuovere le misurazioni degli impianti per migliorare gli approcci bottom-up delle stime emissive, che di norma prevedono la moltiplicazione dei dati relativi all'attività (ad esempio, il numero di pozzi) per i fattori di emissione (ad esempio, le emissioni medie per pozzo).

Con il progredire della tecnologia e della scienza, è importante che le autorità politiche e regolatorie dell’UE si concentrino sui risultati auspicati - riduzione delle emissioni di metano e CO2 - adottando al contempo un approccio flessibile e dinamico per capitalizzare sui dati e sulle migliori soluzioni disponibili.

Anziché mirare a stabilire adesso la perfetta regolamentazione, sarebbe auspicabile iniziare con test normativi e progetti pilota, in modo da valutare le misure proposte prima di recepirle in una legislazione.

 

*Director, Global Energy, EDF

edf.org/eumethane 
pkalesi@edf.org

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ilariac.restifo@outlook.it referente per l’Italia