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2024-09-08 20:29

Da marzo 2021 via alle nuove etichette Ue di efficienza energetica

QUEL CHE C’È DA SAPERE

La Commissione europea ha adottato il formato e l'aspetto definitivo delle nuove etichette di efficienza energetica per sei gruppi di prodotti: lavastoviglie; lavatrici e lavasciuga biancheria; frigoriferi, compresi i frigoriferi cantina; lampade; display elettronici, compresi i televisori, i monitor e i pannelli segnaletici digitali; frigoriferi commerciali nei negozi e con funzione di vendita diretta, categoria che sinora non aveva alcuna etichetta energetica.

L’etichetta energetica è stata introdotta nell’Ue nel 1995 e oggi, osserva la Commissione, l'85% dei consumatori europei la riconosce e se ne serve nelle decisioni d'acquisto. Inoltre, ha dato una spinta allo sviluppo innovativo dell'industria e alla concorrenza, favorendo l'immissione sul mercato di nuovi prodotti in classi energetiche via via superiori. Anche se inizialmente la maggior parte dei modelli si trovava nelle classi più basse (E, F, G), i nuovi modelli sono riusciti a salire la scala fino ad arrivare, oggi, alle classi più alte (A + + +, A + +, A +) e nessun prodotto è attualmente nelle classi più basse. Eppure questo risultato assai positivo paradossalmente ha reso difficile ai consumatori riconoscere i prodotti più efficienti: molti infatti potrebbero pensare che il prodotto di classe A+ che acquistano sia il più efficiente sul mercato, mentre di fatto potrebbe rivelarsi un prodotto di media efficienza, quando non uno dei meno efficienti.

Per agevolare la comprensione e il confronto tra i prodotti, l'Ue ha deciso che le etichette energetiche in futuro contengano solo una scala da A a G, con un processo di riscalaggio delle etichette esistenti. Inoltre, è stata creata una banca dati digitale dove registrare tutti i nuovi prodotti immessi sul mercato dell'Ue e il loro profilo energetico, al fine di aumentare la trasparenza e agevolare la vigilanza del mercato a cura delle autorità nazionali.

Secondo le stime, il 10-25% dei prodotti sul mercato non è del tutto conforme ai regolamenti di etichettatura energetica e circa il 10% del risparmio energetico potenziale va perso proprio per questa non conformità. Secondo la Commissione Ue, ciò è dovuto almeno in parte alla difficoltà ed eccessiva lunghezza dei controlli svolti dalle autorità nazionali di vigilanza del mercato.

Per questo è stata creata una banca dati per la registrazione dei prodotti (European Product Registration Database for Energy Labelling, EPREL) in cui fabbricanti e importatori devono registrare i loro prodotti, con tutta la documentazione tecnica dettagliata necessaria ai controlli di conformità. In questo modo le informazioni essenziali saranno disponibili a livello centrale, semplificando l'attività di controllo del mercato.

La banca dati metterà le informazioni sull'etichettatura e sui prodotti anche a disposizione di consumatori e distributori e agevolerà la digitalizzazione dell'etichetta energetica.

L'elemento nuovo di queste etichette è il codice QR, grazie al quale i consumatori potranno ottenere informazioni supplementari, non commerciali, attraverso la scansione con lo smartphone. I dati sono inseriti dai fabbricanti nella banca dati Ue EPREL, cui tutti i cittadini europei potranno accedere nei prossimi mesi. Il settore privato e varie Ong stanno elaborando applicazioni volte ad assistere i consumatori nell'acquisto, ad esempio aiutandoli a calcolare i costi di ammortamento e a confrontare prodotti diversi.

In funzione del prodotto le etichette energetiche forniranno, oltre al consumo elettrico, altre informazioni connesse all'energia ma anche di altro tipo, con pittogrammi intuitivi per poter confrontare i prodotti e compiere una scelta d'acquisto più informata, come consumo d'acqua per ciclo di lavaggio, capacità di stoccaggio o rumore emesso dall'apparecchio.

Ora il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue dispongono di un periodo di due mesi per sollevare eventuali obiezioni alla proposta di nuove etichette energetiche presentata dalla Commissione Ue. Se non vi saranno obiezioni, i testi saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. Le nuove etichette saranno diffuse nei negozi e online in tutta Europa a partire dal 1º marzo 2021, accompagnate da una campagna d'informazione europea.

Secondo stime interne della Commissione Ue, il risparmio totale di energia finale di queste nuove etichette sarà pari a 38 TWh/anno entro il 2030, il che equivale al consumo annuale di energia elettrica dell'Ungheria.

Inoltre, all'inizio di luglio 2019 la Commissione europea prevede di adottare 11 regolamenti sulla progettazione ecocompatibile, riguardanti i sei gruppi di prodotti con etichette riscalate e nuove etichette (lavastoviglie; lavatrici e lavasciuga biancheria; frigoriferi: lampade; display elettronici e frigoriferi commerciali) e altri cinque gruppi di prodotti per i quali non è prevista alcuna etichetta (motori elettrici; alimentatori esterni; trasformatori elettrici; server e prodotti per l'archiviazione dei dati e attrezzature per la saldatura).

La normativa sulla progettazione ecocompatibile è complementare all'etichettatura energetica: fissa requisiti minimi su aspetti quali il consumo di energia nel modo stand-by, la riparabilità, la disponibilità dei pezzi di ricambio e agevola lo smantellamento e il riciclaggio quando il prodotto arriva alla fine del ciclo di vita, contribuendo in tal modo all'attuazione dell'economia circolare. Nell'insieme, questa nuova serie di misure dovrebbe tradursi entro il 2030 in un risparmio supplementare di energia pari a 94 TWh all'anno, ossia più del consumo annuo di energia elettrica del Belgio e del Lussemburgo.