QUEL CHE C’È DA SAPERE
Il Parlamento europeo ha approvato gli accordi di compromesso raggiunti con il Consiglio dell’Ue sulle due proposte di direttive riguardanti l’efficienza energetica e la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, e sul regolamento relativo alla governance dell’Unione dell’energia.
L’accordo sull'efficienza energetica fissa un target indicativo di miglioramento del 32,5%, a livello dell’Unione, per il 2030, con una clausola di revisione al rialzo entro il 2023, di fronte ad eventuali significative riduzioni dei costi derivanti da cambiamenti economici o tecnologici. Il target attualmente in vigore per il 2020 è del 20%.
L’accordo indica anche un obiettivo di risparmi annui reali dello 0,8% da conseguire nel periodo 2021-2030, che potrebbe aumentare la ristrutturazione degli edifici e l'uso di tecnologie più efficienti per il riscaldamento e il raffreddamento.
L’accordo sulle energie rinnovabili prevede l’obiettivo vincolante del 32% di energie rinnovabili entro il 2030, con una clausola di revisione al rialzo entro il 2023, maggiore utilizzo di biocarburanti di seconda generazione per i trasporti, nuove misure per sostenere l’autoconsumo.
Per quanto riguarda i biocarburanti, entro il 2030 una quota minima di almeno il 14% del carburante a fini di trasporto dovrà provenire da fonti rinnovabili. In particolare, i biocarburanti di prima generazione, derivati da colture alimentari, non potranno superare il livello massimo raggiunto nel 2020 e in ogni caso non dovranno coprire una quota superiore al 7% del consumo finale del trasporto su strada o su rotaia, mentre la quota dei biocarburanti di seconda generazione, prodotti da scarti e residui agricoli, e di biogas dovrà essere almeno dell’1% nel 2025 e del 3,5% nel 2030. I biocarburanti di prima generazione come l’olio di palma, che hanno un forte impatto sul cambio di destinazione d’uso delle terre e un impatto negativo sulle emissioni di CO2, dovranno essere gradualmente eliminati attraverso un processo di certificazione per i biocarburanti con un basso impatto sul cambio di destinazione d’uso delle terre, che dovrà essere istituito.
Per quanto riguarda l’autoconsumo, l’accordo prevede che gli Stati Ue debbano garantire che i consumatori abbiano diritto a diventare auto-consumatori di energia rinnovabile, potendo generare energia rinnovabile per il proprio consumo, immagazzinando e vendendo quella prodotta in eccesso, senza penalizzazioni o tasse ad hoc.
Nel settore del riscaldamento e raffrescamento pulito e digitale, l’accordo prevede un sotto-obiettivo di un aumento annuo indicativo dell’1,3% di energie rinnovabili, calcolato su un periodo di cinque anni a partire dal 2021.
L’accordo sul regolamento relativo alla governance dell’Unione dell’energia istituisce un meccanismo di cooperazione e controllo per monitorare l'attuazione degli obiettivi delle politiche Ue in materia di clima ed energia per il 2030, in particolare per quanto riguarda energie rinnovabili, efficienza energetica, interconnessioni ed emissioni di gas a effetto serra.
Le nuove norme sono finalizzate soprattutto a garantire la coerenza e la stabilità a lungo termine delle politiche nel settore del clima e dell'energia, a fornire certezza per gli investitori e a rafforzare il coordinamento tra gli Stati membri.
Gli Stati membri dovranno presentare entro il 31 dicembre 2019 dei piani nazionali integrati per l'energia e il clima, contenenti obiettivi, politiche e misure in tutti e cinque i settori dell'Unione dell'energia – decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività - compresi gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Questi piani copriranno il periodo 2021-2030 e saranno rinnovati ogni 10 anni. Gli Stati membri dovranno anche preparare delle strategie a lungo termine che determinino la loro visione politica fino al 2050. Per rispondere a questi obiettivi, si chiede agli Stati membri di cooperare, utilizzando tutte le forme esistenti di cooperazione regionale.
Inoltre, per la prima volta gli Stati membri sono tenuti a utilizzare una parte delle loro misure di efficienza energetica per aiutare i consumatori vulnerabili. I piani dovranno anche contenere valutazioni sul numero di famiglie che si confrontano con la povertà energetica in ogni Paese dell’Ue, così come degli obiettivi nazionali indicativi per ridurre questa povertà se il numero di famiglie interessate è significativo. Gli Stati membri potranno anche includere delle misure in grado di lottare contro la povertà energetica, in particolare delle misure di politica sociale e altri programmi nazionali pertinenti.
La Commissione europea valuterà i piani nazionali integrati in materia di energia e clima e formulerà delle raccomandazioni o prenderà delle misure correttive se riterrà che i progressi realizzati o le misure prese siano insufficienti.
Una volta che il Consiglio avrà formalmente adottato l'accordo sui tre provvedimenti, le nuove norme saranno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale ed entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Il regolamento sulla governance sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri, mentre le due direttive su efficienza e rinnovabili dovranno essere recepite dai singoli Stati entro 18 mesi dalla loro entrata in vigore.