QUEL CHE C’È DA SAPERE
In vista della sessione plenaria del 16-18 aprile, in cui saranno discusse e votate le proposte della Commissione Ue sulle nuove regole e i nuovi obiettivi della gestione dei rifiuti, il Parlamento europeo ha pubblicato gli ultimi dati disponibili relativi alla gestione dei rifiuti urbani dei singoli paesi dell’Ue, utilizzando come fonti Eurostat, il Servizio di ricerche dell’Europarlamento e la Commissione Ue.
I dati indicano come Germania e Austria siano i paesi che riciclano e compostano di più (66% e 59%, rispettivamente), seguite da Belgio (54%), Paesi Bassi (53%) e Italia (51%).
Lo smaltimento in discarica è quasi inesistente nei paesi del nord-ovest dell’Europa (Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Germania, Austria, Finlandia), che gestiscono i rifiuti urbani soprattutto attraverso l’utilizzo di inceneritori e metodi di riciclo.
Nei paesi dell’est e sud Europa l’utilizzo delle discariche rappresenta ancora il metodo principale per la gestione dei rifiuti (Malta, Cipro, Romania per l’80% o più; Ungheria, Croazia, Lettonia, Slovacchia, Bulgaria per più del 60%; Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca, Portogallo circa per il 50%).
Altri stati dell’Ue (Italia, Estonia, Lussemburgo, Francia, Irlanda, Slovenia, Regno Unito, Lituania, Polonia) smaltiscono circa un terzo dei rifiuti nelle discariche, ma usano anche gli inceneritori e riciclano più del 40% dei rifiuti domestici (esclusa l’Estonia).
Tra il 2005 e il 2016 l’uso delle discariche risulta notevolmente diminuito in Estonia, Finlandia, Slovenia, Regno Unito, Irlanda, Romania, Bulgaria e Ungheria.