QUEL CHE C’È DA SAPERE
L’Enea ha presentato il 6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica, evidenziando risultati positivi ma anche criticità e ostacoli. Dal Rapporto emerge che negli ultimi tre anni gli ecobonus hanno attivato circa un milione di interventi per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 3,3 miliardi nel solo 2016. Inoltre, al 2016 risultano effettuate 15.000 diagnosi energetiche di aziende, definite “un record in Europa”, e le richieste di incentivi sul Conto Termico per interventi di efficienza della Pubblica amministrazione locale sono cresciute del 300%. Anche grazie ai minori consumi, dal 2005 ad oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas. Tuttavia, afferma l’Enea, “ostacoli di tipo economico-finanziario e, soprattutto nel settore pubblico, la scarsa conoscenza degli strumenti e delle opportunità di interventi migliorativi frenano la diffusione dell’efficienza energetica”.
Per questo, è stata annunciata la creazione di un’apposita task force operativa “PA-Obiettivo efficienza energetica” con il Gse, per supportare la Pubblica amministrazione nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica. “I consumi degli immobili della Pubblica amministrazione risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni o di riqualificazioni importanti (deep renovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”, ha spiegato il presidente dell’Enea, Federico Testa.
L’Enea ha presentato anche il Rapporto annuale su Le detrazioni fiscali del 65% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, che costituisce una fotografia aggiornata degli investimenti per settore stimolati dagli ecobonus: nel periodo 2014-2016, la quota principale, pari a 4,36 miliardi di euro, ha riguardato la sostituzione di 1,9 milioni di serramenti, mentre 1,7 miliardi di euro sono stati destinati ad oltre 52.000 interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate.
I risparmi nel triennio sono stati di circa 3.300 GWh/anno, poco più di 0,28 Mtep/anno. Nel 2016, in particolare, i risparmi hanno superato i 1.100 GWh/anno, soprattutto per la sostituzione di serramenti (oltre il 41%) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 26%), tipologie di interventi che, insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, hanno il miglior rapporto costo/efficacia. Grazie agli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica (detrazione fiscale del 65%) e per il recupero edilizio (detrazione fiscale attualmente del 50%, ma con aliquote diverse dalla prima introduzione nel 1998), sono stati realizzati oltre 14,2 milioni di interventi, che hanno riguardato il 55% delle famiglie italiane in poco meno di 20 anni. Gli investimenti corrispondenti ammontano a 237 miliardi di euro, di cui 205 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e circa 32 miliardi la riqualificazione energetica.
Per quanto riguarda una stima dell’impatto occupazionale, nell’ultimo quadriennio 2013-2016 gli investimenti incentivati (sia per la riqualificazione energetica che per il recupero edilizio) hanno generato complessivamente circa 270.000 posti di lavoro diretti ogni anno, che arrivano a oltre 400.000 considerando anche l’indotto.