QUEL CHE C’È DA SAPERE
Secondo il rapporto di una commissione di economisti, supportata dalla Banca Mondiale e dal governo francese, presieduta dal premio Nobel Joseph Stiglitz e dall’ex capo economista della Banca Mondiale Nicholas Stern, per raggiungere gli obiettivi di contenimento del riscaldamento globale indicati dalla Conferenza di Parigi sarebbe necessaria una politica globale di carbon pricing, attraverso gli strumenti della carbon tax e del mercato delle emissioni, che portasse il prezzo di una tonnellata di CO2 a 40-80 dollari entro il 2020 e a 50-100 dollari entro il 2030. L’istituzione di questa commissione, denominata High-Level Commission on Carbon Prices e composta da tredici economisti di paesi sviluppati e in via di sviluppo, era stata decisa alla Cop22 di Marrakesh nel 2016 nell’ambito della Carbon Pricing Leadership Coalition, che riunisce governi, organizzazioni sovranazionali, industrie e organizzazioni non governative.
Secondo il rapporto della commissione, i paesi a minor reddito, esposti al rischio di impatti economici eccessivi, dovrebbero poter decidere di fissare inizialmente un prezzo del carbonio più basso, aumentandolo gradualmente nel tempo.
Secondo la commissione, la politica di carbon pricing andrebbe accompagnata da politiche di sostegno, come investimenti nell'infrastruttura dei trasporti pubblici e nella produzione di energia rinnovabile, aumentando gli standard di efficienza energetica, adeguando il disegno e la pianificazione delle città e la gestione del territorio e delle foreste. L'adozione di tali queste politiche potrebbe consentire una riduzione delle emissioni a un prezzo del carbonio inferiore.
Secondo il responsabile della Banca Mondiale per il cambiamento climatico, John Roome, una forte e prevedibile traiettoria dei prezzi del carbonio contribuirebbe a fornire quella stabilità di cui il settore privato ha bisogno per fare investimenti a lungo termine, a sviluppare progetti favorevoli al clima, ad aiutare i governi a integrare i rischi climatici e le opportunità nella loro pianificazione finanziaria. Infatti, un prezzo del carbonio ben progettato, afferma Roome, può essere un modo efficace per generare entrate, che i governi possono usare per aiutare le fasce di popolazione più svantaggiate.