QUEL CHE C’È DA SAPERE
La Commissione europea ha dato il via libera allo schema di provvedimento a favore delle imprese energivore, con cui il governo intende concedere alle imprese ad alta intensità energetica una riduzione delle maggiorazioni destinate a finanziare il sostegno alla cogenerazione e alle fonti rinnovabili. Secondo la Commissione Ue, questa norma è compatibile con l’ordinamento Ue sugli aiuti di Stato, in particolare con la Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014, che permette riduzioni delle maggiorazioni destinate a finanziare regimi di sostegno alle energie rinnovabili per alcuni settori e imprese, fino a un certo livello, per consentire agli Stati membri di garantire il sostegno all'energia elettrica da fonti rinnovabili e assicurare la competitività globale delle industrie europee ad alta intensità energetica.
La Commissione osserva che l'Italia fornisce sostegno all'energia elettrica da fonti rinnovabili e alla cogenerazione di energia elettrica e calore, finanziandolo mediante maggiorazioni su consumi e connessioni di energia elettrica riscosse dai fornitori e dai distributori. Il regime italiano di sostegno alle energie rinnovabili era stato approvato dalla Commissione Ue il 28 aprile 2016. In base ai piani dell'Italia, le riduzioni delle maggiorazioni destinate a finanziare il sostegno all'energia elettrica da fonti rinnovabili e alla cogenerazione saranno limitate alle imprese ad alta intensità energetica che operano nei settori esposti agli scambi internazionali e ad un massimo dell'85% delle maggiorazioni sulle energie rinnovabili e la cogenerazione. L'Italia ha anche presentato un piano di adeguamento per sopprimere gradualmente le riduzioni destinate alle imprese non ammissibili e allineare il livello delle riduzioni destinate a quelle ammissibili. Su queste basi, la Commissione europea ha ritenuto i piani dell'Italia in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato nella misura in cui promuovono gli obiettivi climatici ed energetici dell'Ue senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato unico.
Soddisfatto della decisione della Commissione Ue si è detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, secondo il quale la nuova norma sugli energivori “consentirà di ridurre sensibilmente il gap con la Germania in termini di costo dell’energia per questa categoria di imprese”. Attualmente il costo dell’elettricità per le oltre tremila imprese energivore in Italia, principalmente manifatturiere medio-grandi, è doppio rispetto a quello della Germania, come aveva spiegato il ministro alle commissioni industria e ambiente della Camera, durante la presentazione della proposta di nuova Strategia Energetica nazionale (SEN).