QUEL CHE C’È DA SAPERE
Un anno dopo l'adozione del pacchetto sull'economia circolare, la Commissione europea ha riferito sull'avanzamento e sui risultati delle principali iniziative del suo piano d'azione del 2015 e ha proposto tre nuove misure:
La piattaforma per il finanziamento dell'economia circolare riunirà la Commissione, la Bei, le banche nazionali di promozione, gli investitori istituzionali e altri portatori di interessi. Secondo quanto affermato da Jyrki Katainen, vicepresidente e commissario europeo responsabile per l'occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, l’obiettivo della nuova piattaforma con la Bei è far incontrare investitori e innovatori far incontrare investitori e innovatori per “incrementare gli investimenti pubblici e privati nell'economia circolare. Ciò implica molto spesso nuovi modelli economici che, a loro volta, possono richiedere modalità innovative di finanziamento. Questa nuova piattaforma costituisce uno strumento eccellente per sensibilizzare le persone sulle enormi potenzialità economiche dei progetti dell'economia circolare e, di conseguenza, raccogliere maggiori fondi per il loro finanziamento. L'economia circolare è un elemento importante per modernizzare l'economia europea e noi siamo sulla buona strada per realizzare questo cambiamento sostenibile”.
Con la comunicazione sul ruolo dei processi di conversione dei rifiuti in energia nell'economia circolare, la Commissione Ue intende fornire orientamenti agli Stati per “trovare il giusto equilibrio nelle capacità di termovalorizzazione”, ferma restando la gerarchia dei rifiuti e della loro gestione, che vede prioritari la prevenzione e il riciclaggio.
Infine, con la proposta per l’aggiornamento della legislazione che limita l'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (la direttiva RoHS), la Commissione Ue intende favorire la sostituzione dei materiali pericolosi al fine di rendere più conveniente il riciclaggio dei componenti, facilitando le operazioni sul mercato dell'usato e la riparazione delle apparecchiature. La stima della Commissione europea è che queste misure possano evitare la produzione di più di 3.000 tonnellate di rifiuti pericolosi per anno nell'Ue e di risparmiare energia e materie prime. Soltanto nel settore della sanità il risparmio sui costi viene quantificato in 170 milioni di euro.