QUEL CHE C’È DA SAPERE
La Commissione Ue ha presentato un pacchetto di provvedimenti, intitolato Energia pulita per tutti gli europei, che riguardano l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, l'assetto del mercato dell'energia elettrica, la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico e le norme sulla governance per l'Unione dell'energia. La Commissione propone anche cambiamenti per quanto riguarda l'ecodesign e una strategia per la mobilità connessa e automatizzata.
Il pacchetto contiene otto misure legislative e secondo la Commissione Ue potrà mobilitare 177 miliardi di investimenti pubblici e privati ogni anno a partire dal 2021, aumentando il Pil europeo dell'1% nel prossimo decennio e creando 900.000 nuovi posti di lavoro. Gli obiettivi principali del piano sono tre: privilegiare l'efficienza energetica, conquistare la leadership a livello mondiale nelle energie rinnovabili e garantire condizioni eque ai consumatori.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica, sono previste norme in particolare per l’edilizia e l’obiettivo al 2030 viene innalzato dal 27% al 30%, con carattere vincolante per tutti i paesi. Secondo la Commissione Ue, questo aumento del target significa una riduzione del 12% dei combustibili fissili importati al 2030, con un risparmio di 70 miliardi di euro, e la creazione di 400.000 posti di lavori in più.
La proposta della Commissione Ue prevede anche che non vi sia più la priorità di dispacciamento, cioè l’accesso privilegiato alla rete elettrica, per i nuovi impianti alimentati con energie rinnovabili con potenza superiore a 500 kW (250 kW dal 2026). La fine di questo privilegio viene motivata con il fatto che ormai si tratta di una tecnologia matura, per la quale non si giustifica più questo trattamento.
Sempre per quanto riguarda le energie rinnovabili, la Commissione europea propone di limitare l’uso dei biocarburanti di prima generazione, cioè di quelli provenienti da colture alimentari, e incentivare quelli di seconda generazione, più sostenibili, prodotti da scarti e residui agricoli. Per i primi viene fissato un limite nel settore dei trasporti pari al 3,8% al 2030, invece del 7% attualmente previsto, mentre per i biocarburanti di seconda generazione si pone l’obiettivo del 6,8% nel 2030.
Nel campo delle biomasse impiegate per la produzione di elettricità e calore vengono previsti criteri di gestione sostenibile delle foreste e di rispetto della biodiversità, e non viene consentito il sostegno pubblico a impianti di elettricità da biomasse, ad eccezione di quelli con tecnologia di cogenerazione ad alta efficienza.