TRIGENERAZIONE DA BIOMASSE
A Tirano, in provincia di Sondrio la prima produzione di freddo per un'utenza allacciata al teleriscaldamento da biomasse. La società di teleriscaldamento e cogenerazione della Valtellina Valchiavenna e Valcamonica verso l'autonomia finanziaria.
L’andamento economico della società di teleriscaldamento e cogenerazione della Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica è in sofferenza anche a causa del clima. Gli inverni sono meno rigidi e più brevi e l’efficientamento degli edifici, sia di nuova costruzione che ristrutturati, riduce i bisogni di calore. La società tuttavia, è già corsa ai ripari e annuncia il raggiungimento dell’autonomia finanziaria per il 2018 con una importante novità. Nel corso dell’assemblea dei soci che si è tenuta a fine settembre, l’amministratore delegato Walter Righini ha annunciato la produzione di freddo per le utenze allacciate alla rete di teleriscaldamento che dovrebbe consentire di aumentare le vendite anche durante i mesi estivi.
La prima produzione di freddo, realizzata a Tirano, è costituita da due scambiatori di calore : il primo di potenza pari a 100 kW, necessario per la climatizzazione invernale e il secondo di 110kW, indispensabile per il funzionamento dell’assorbitore di calore, utilizzato per la climatizzazione estiva. “A differenza delle macchine frigorifere convenzionali- ha detto Righini- dove si preleva energia elettrica per produrre il freddo, negli assorbitori si consuma energia termica fornita dalla rete di teleriscaldamento. Si sfruttano le proprietà termodinamiche di opportune miscele per eseguire una compressione senza l’utilizzo di compressori. Il calore in eccesso è smaltito per mezzo di una torre evaporativa. Grazie a questa realizzazione l’impianto di Tirano è diventato trigenerativo perché produce energia elettrica, energia termica ed energia frigorifera”.
Nel corso dell’assemblea si è anche dibattuto del rifornimento della biomassa che alimenta l’impianto. Negli ultimi anni, gli incentivi per la produzione di elettricità da biomassa hanno causato l’espansione degli impianti e dei relativi consumi con prezzi in forte salita.
“La risposta della TCVVV- ha sottolineato il presidente della Società, Giuseppe Tomassetti- è stata quella di diversificare le fonti di approvvigionamento cercandole nei pioppeti a taglio rapido delle pianure, ma soprattutto supportando e promuovendo le ditte boschive locali per il rilancio del taglio dei boschi, abbandonati ormai da decenni, per la fornitura di cippato (legno in scaglie) e di tronchi. Così, oggi, più del 60 per cento delle forniture viene dai boschi limitrofi alle centrali e circa 2-3 milioni di euro ritornano ogni anno agli operatori della filiera del legno. La crescita occupazionale e tecnologica delle imprese del territorio è uno dei maggiori vanti della società.”