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2024-03-28 09:36

Tassare le Emissioni, Non l’Efficienza

IN DIFESA DELL’INDUSTRIA SOSTENIBILE

Gli Amici della Terra avviano la campagna per superare l’ETS (Emission Trade Scheme), ridurre le emissioni e difendere la competitività dell’industria più efficiente. Il Senatore Francesco Scalia presenta in Senato una mozione, sottoscritta da 20 colleghi di diverse parti politiche, per introdurre l’ImEA (Imposta sulle Emissioni Aggiunte)

I rischi per l’economia e per l’ambiente globale insiti nel riconoscimento della Cina come economia di mercato e la necessità di superare le politiche energetico ambientali fin qui adottate – anche in difesa dei risultati di efficienza energetica e ambientale raggiunti dall’industria italiana - hanno trovato ascolto in Parlamento. Per iniziativa del senatore Francesco Scalia, Segretario della Commissione Industria del Senato, è stata presentata una mozione, sottoscritta da 20 senatori che raccoglie la proposta di introdurre un’imposta sulle emissioni aggiunte di gas serra sostenuta dagli Amici della Terra.

“Occorre ripensare la competitività dell'industria europea alla luce di una perequazione dei costi energetici e ambientali: non attenuando i limiti ambientali, ma rifiutando di accogliere passivamente nel proprio mercato interno beni e materie che godono di un vantaggio competitivo basato su bassi costi energetici e bassi standard ambientali. Alcune aree del mondo- ha spiegato Francesco Scalia- non competono sul mercato mondiale con regole uniformi a quelle europee e statunitensi, come ha sottolineato il recente voto del Parlamento europeo contro il riconoscimento alla Repubblica popolare cinese dello status di economia di mercato (SEM) a 15 anni dal suo ingresso nella World trade organization (WTO). Tra le varie asimmetrie competitive- ha continuato Scalia- una riguarda i diversi limiti alle emissioni inquinanti e i diversi costi dei vettori energetici utilizzati nelle produzioni industriali. In altri termini, bassi costi energetici si riverberano in costi di produzione più contenuti, maggiore competitività sul mercato e, di fatto, uno svantaggio per chi produce con un basso impatto di carbonio. Tra i Paesi più virtuosi, quindi paradossalmente più colpiti, c'è proprio l'Italia che, con una leadership su efficienza energetica e produzione rinnovabile, vede i propri settori energivori, come acciaio, carta, cantieri navali, vetro e alluminio, perdere costantemente competitività sul mercato mondiale”

Monica Tommasi, Presidente degli Amici della Terra, ha dichiarato: “La presentazione della mozione costituisce un importante passo per il cambiamento delle politiche energetico ambientali UE che si sono rivelate inefficaci e persino autolesionistiche. Gli Amici della Terra intendono estendere l’iniziativa a tutti gli attori sociali ed economici interessati, in particolare ai settori industriali ambientalmente più avanzati e ai sindacati, per costruire un’alleanza capace di promuovere le eccellenze nel campo dell’efficienza energetica.”

Gli Amici della Terra hanno da tempo individuato l’Emission Trading Scheme (ETS) come uno dei punti di debolezza della politica energetico-ambientale della UE che si caratterizza come autoreferenziale, inefficace a livello globale e controproducente per l’economia europea dato che grava solo sulle industrie europee che contribuiscono in misura assolutamente minoritaria alle emissioni globali di gas climalteranti.

L’imposta sulle emissioni aggiunte (ImEA) rappresenta un superamento efficace dell’ETS e consiste in una manovra fiscale non discriminatoria che riconosca il valore della diversa intensità carbonica dei prodotti. Con l’introduzione di una imposta sull’intensità carbonica dei prodotti è possibile porre rimedio agli effetti del Carbon Leakage, una conseguenza contraddittoria e dannosa delle politiche energetico-ambientali della UE, che penalizza le produzioni sostenibili delle industrie italiane ed europee e avvantaggia le produzioni di paesi come la Cina, contraddistinte da bassi standard ambientali ed elevate emissioni di CO2 derivate da vettori energetici a basso costo e fortemente inquinanti.

Gli Amici della Terra fanno riferimento alla proposta elaborata nel libro“CO2 nei Beni e Competitività Industriale Europea” di Agime Gerbeti, che è stata presentata in occasione della VI Conferenza nazionale per l’efficienza energetica degli Amici Terra nel dicembre 2014. Già nel giugno 2015, nella fase preparatoria della COP 21 di Parigi, gli Amici della Terra avevano scritto un lettera aperta al Presidente del Consiglio Renzi affinché sostenesse, a Parigi, una riforma decisa delle politiche contro il cambiamento climatico. La proposta è stata rilanciata ad aprile 2016 dagli Amici della Terra inviando alla Commissione UE il proprio contributo alla consultazione sui metodi utilizzati nelle procedure antidumping contro la Cina in vista del suo riconoscimento come economia di mercato; tale riconoscimento farebbe cadere le ultime barriere verso l’importazione di beni ad alta intensità carbonica penalizzando i prodotti industriali italiani e UE che rispettano elevati standard ambientali con conseguenti aumento delle emissioni “importate” e perdita di posti di lavoro nell’area Euro.